mercoledì 24 novembre 2010

Lavare e riporre le vele

La randa stesa ad asciugare in mansarda

Sono anni oramai che lo faccio, tutti gli anni, tolgo le macchie, le metto nella vasca, le lavo ed infine le asciugo e le ripiego. Quando avevo randa e genoa che facevano quasi trenta metri quadri era tutto un po' più complicato, ma ora che non si superano i quattordici è veramente più semplice, ieri ci ho messo un'ora e mezza.
Le operazioni consistono in:

Smacchiatura: 
Che si utilizzi bicarbonato, citrato di sodio, sale o un po' di varichina l'importante è lavare tutto subito dopo con un buon risciacquo. Le macchie peggiori sono la ruggine, le muffe ed infine i residui organici appartenenti ai vari animaletti a cui piace tanto rifugiarsi dentro le nostre vele immacolate. La smacchiatura deve essere puntuale e non estensiva ed è meglio evitare il contatto con le cuciture. Per fare questo lavoro io utilizzo una spugnetta per lavare i piatti, personalmente non ho mai dato tempo alla vela di arrugginirsi. 

Lavaggio e sciacquatura:
Dicono che è sufficiente sciacquare bene con sola acqua, io utilizzo anche un po' di sapone per i panni delicati. Riesco a lavarle e a risciacquarle tranquillamente nella vasca da bagno e per effettuare quest'ultima operazione mi aiuto con il doccino. Dopo averle tenute a bagno circa venti minuti le passo diverse volte nell'acqua corrente.

Asciugatura:
Le lascio tre giorni in mansarda ad asciugare tutte stese e sollevate da terra.

Piegatura:


I fratelli scout del Catania 14 ci spiegano bene come fare: Come piegare le vele. Io faccio esattamente così, le stendo tutte a terra nel pavimento pulito e poi le piego. Alla fine le infilo nella sacca assieme alle stecche e poi le ripongo assieme a tutto il materiale della barca.

Le vele bianche e immacolate danno una gran soddisfazione

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